giovedì 19 settembre 2013

Pozzuoli, il comune rischia sulle politiche sociali

Servizi agli anziani, assistenza ai disabili, assegni di maternità, assistenza alle persone disagiate, integrazione degli interventi con gli altri comuni. Si parla di queste piccole ma importanti cose quando si discute del “Piano Sociale di Zona”, una sorta di programma che ogni ambito territoriale dovrebbe presentare alla propria regione di competenza. Il Piano Sociale di Zona, quindi, prevede una serie di interventi volte a migliorare la qualità della vita delle persone più sfortunate, coordinate non solo con gli altri comuni flegrei, ma decise anche di concerto con Asl, associazioni e gruppi di persone. Il tutto finanziato da abbondanti (parliamo di centinaia di migliaia di euro) fondi regionali, previsti dalla legge 328 del 2000, quella che regola ed ha dato lo slancio alle politiche sociali affinché fossero un asse portante dei nostri comuni.

Entro il 16 settembre il comune di Pozzuoli, nella competenza dell'assessorato alle Politiche Sociali, avrebbe dovuto presentare, in qualità di ente capofila, il piano alla regione Campania, per essere finanziati e per garantire i servizi di assistenza alle persone. Avrebbe, si, perché con oltre mille dipendenti ed assessori “freschi freschi” di politica, la nostra amministrazione fa un profondo flop. In data 16 settembre nessun programma è arrivato alla regione Campania, che in questo caso potrebbe anche commissariare i servizi delle politiche sociali, avvalendosi proprio della legge regionale 11 del 2007, secondo la quale “[...] la Regione, con provvedimento del presidente, previa delibera della Giunta, interviene,sentito l’ente locale inadempiente, in via sostitutiva anche attraverso la nomina di un commissario ad acta”.

La regione Campania, però, sembra già aver provveduto a dare un'ulteriore possibilità a tutti i comuni colpevoli di ritardo, prorogando (ma non si sa ancora quando) i termini della scadenza. Quindi per gli asinelli della classe ci sarà ancora una minima possibilità. Ma era veramente così difficile presentare il Piano Sociale di Zona? Affatto, anzi era un'ottima opportunità che la giunta Figliolia, criticata aspramente per il poco coinvolgimento della cittadinanza (ma spesso anche degli stessi consiglieri), poteva cogliere al volo. Ci risulta, comunque, che i comuni inadempienti siano diversi, tuttavia è un dato di fatto che l'amministrazione puteolana si è ridotta all'ultimo minuto.

Il Piano Sociale di Zona doveva semplicemente essere inviato anche ad i comuni limitrofi. Ovviamente in tempi consoni. L'amministrazione puteolana, invece, solo qualche giorno prima della scadenza ufficiale si è preoccupata di mandare la convenzione e bozza dell'accordo di programma* al Comune di Monte di Procida, che non avendo i tempi tecnici per approvarlo in consiglio comunale non ha potuto apporre la firma. Ci risulta anche che il progetto sia stato presentato con delle evidenti modifiche fatte a matita, segno evidente di un modo troppo superficiale di affrontare un tema così importante. La cura delle politiche sociali e il corretto utilizzo dei fondi pubblici a disposizione restano una priorità politica di cui la classe dirigente e chi ricopre ruoli di amministratore comunale non può permettersi di tralasciare all'improvvisazione.

*in una prima versione dell'articolo era scritto "Piano Sociale di Zona", invece, tecnicamente, il documento che il comune doveva inviare si chiama Convenzione e bozza dell'accordo di programma. La sostanza è la stessa.

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