Finalmente è terminata la bagarre
politica che ha preso vita in vista della nomina della “Commissione Locale del
Paessaggio”, tra gli ordini del giorno all’ultimo Consiglio Comunale.
Un organismo comunale scaduto da mesi, che è stato in una condizione di stallo a causa di una
vecchia logica che poco ha a che fare con il merito e con la politica: la
spartizione delle poltrone. Abbiamo assistito ad una “rissa” senza
esclusioni di colpi in cerca di nuovi posizioni di vantaggio per le prossime
amministrative.
La Commissione votata in
consiglio comunale è incaricata di valutare la qualità dei progetti con
particolare riguardo al loro corretto inserimento nel contesto urbano ed
esprime pareri in merito alla compatibilità paesaggistica, alla valutazione
dell’impatto paesistico dei progetti e in tutti gli altri casi previsti dalle
norme vigenti. In sintesi è un organo di
esperti che dà parere vincolante su progetti valutandone aspetti tecnici e
paesaggistici.
È sinceramente preoccupante che la classe dirigente locale
ha “aperto un vero e proprio mercato per
tutelare interessi non rispondenti a quelli della collettività” per un
organo assolutamente non politico che dovrebbe valutare senza nessuna forma di
condizionamento l'attività edilizia proposta da tutti i cittadini.
La metodologia di individuazione
di quelli che sarebbero gli “esperti del paesaggio” è preoccupante: “solo un minuto prima di votare avrebbero
svelato il ''mistero'' del nome da votare”. Sintomo che i consiglieri che hanno votato la
commissione pensano con una testa: quella del comandante, tanto che non
conoscevano nemmeno il nome da sostenere, votando quindi per partito preso.
Tale modalità è presagio di interferenza e tentativi di
far prevalere “insani appetiti” sull'operato dei componenti della commissione.
Sarebbe utile che i nostri rappresentanti, altrettanto apertamente, ci spiegassero per quale motivo hanno sentito il bisogno di piazzare
il proprio volere e controllare questa attività che dovrebbe essere libera e di
garanzia per tutti.
Davvero deplorevole assistere
alla solita logica di spartizione e ai
giochi di appartenenza anche quando sarebbe il caso di mettere merito, professionalità, competenze e preparazione
al centro della discussione che, difatti, è mancata così come la giusta
considerazione nei confronti di coloro, tra i quali alcuni giovani
professionisti, che hanno presentato la propria candidatura.
Cogliamo l'occasione per fare gli
auguri a tutti i componenti della commissione, certi che sapranno lavorare con
correttezza ed imparzialità riscattandosi pure dal danno d'immagine che hanno
subito dalla recente diatriba politica.
DiversaMenteGiovani
GenerAzione Flegrea
Noi Re(si)stiamo Qui
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